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Sic vos non vobis... 431


Nitidi come scuri
     Vibro sul capo i miei
     Scherni, e i regni futuri
     Lascio ai santi pigmei.
     Sol fra la ridda ignobile
     D’alme e di carni a prezzo,
     Re di me stesso, i floridi
     Che mi nascono in cor sogni accarezzo.

Mormora quindi al mio
     Dorso la turba, e il torto
     Strale e il velen natio
     Su me lancia dal corto
     Arco dell’alma; io, fattomi
     Del mio disprezzo usbergo,
     Di lei rido, e nel placido
     Lume dell’arte mia tutto m’immergo.

Nè voce altra, nè alcuna
     Beltà che il cor mi desti,
     Fuor che la tua sol una,
     Può richiamarmi a questi
     Lidi, ove sola e splendida
     Sì come Espro da’ mari,
     Cinta di strane tenebre
     Sorgi; e sei bella ed orgogliosa al pari.