Pagina:Rapisardi - Opere, I.djvu/455

Da Wikisource.

445


A noi, quando ne affida
     L’età, misero loco
     Par la casetta fida
     E il mondo e il cielo un gioco;
     Ma poi che assai dell’essere
     Corremmo il dubbio mare,
     Il focolar domestico
     Vasto universo appare.

Ecco; il paterno tetto
     S’orna di nuove aurore;
     Ogni mirato objetto
     Sente l’aura d’amore;
     Ecco, fuor della rigida
     Arbore isterilita
     Ricca di gemme e d’iridi
     Ripullula la vita.

Ne’ pensierosi e neri
     Occhi di lei che avanza,
     Nuotan cento misteri
     D’amore e di speranza;
     Sovra la soglia insolita
     Sta il genitore antico,
     E al novo raggio avvivasi
     Del suo sguardo pudico.