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Pagina:Rapisardi - Opere, I.djvu/501

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Disinganno 491

DISINGANNO


Per monti e per abissi ella correa,
     A la mia pace, all’amor mio rubella,
     Femmina ad altri, a me regina e dea,
     4Ingannatrice sempre e sempre bella.

Al gelo, al foco, al sole, a la procella
     Dietro a lei d’un suo bacio io mi struggea;
     Essa, dal mio languir fatta più fella,
     8A un vulgo abjetto i baci suoi vendea.

Fermossi un giorno alfin; la disdegnosa
     Fronte rivolse, e a me, ch’ansava forte
     11Fra speranza e timor, fatta pietosa,

Eccomi, disse con parole accorte.
     Vieni, son tua, sovra il mio cor ti posa....
     14M’hai creduto la Gloria e son la Morte.