Pagina:Rapisardi e Carducci - Polemica, Catania, Giannotta, 1881.pdf/11

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al lettore v

per attualità, di alcuni uomini di lettere che credono a sè infeudata l’arte italiana.

Sotto a quelle pitture scrupolosamente fedeli, dai colori vivi e smaglianti, il lettore va discoprendo, con un risolino di compiacenza, poeti, giornalisti, filosofi che, a torto o a ragione, fanno molto parlar di sè. — Il Carducci crede di esservi compreso. — Di qui un astio che è poco scusabile e che, se non altro, non depone molto a favore dello spirito del Poeta bolognese. — Ma, checchè sia di ciò, la cosa non ha seguito e, secondo tutte le apparenze, non ne avrebbe avuto; quando escono alla luce degli scritti pieni di fiele pel Rapisardi, nei quali si maltrattano le sue opere senza l’ombra di un argomento — dommaticamente, con un fare pretensioso che non può se non disgustare. — Da che parte provengono simili scritti? Forse da quella chiesuola che non crede possa esservi