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12 la miscellanea chiaravallese

detto non so dirlo, perchè non son riuscii., a saperlo: sono però tanto più lieto eli poter dire* e lo dico subito, che forse la nostra Miscellanea ce ne ha conservato una seconda edizione migliorata ed accresciuta, come vedremo più avanti. Intanto sappiamo che il di Blachì del Caffi (se pure il Caffi non lo trovò nel titolo stesso del suo manoscritto, ciò che, come vedremo, è reso probabile dal titolo del Libro dei prati) voleva essere una traduzione del de Blachis del nostro Catalogo, e che se F. Benedetto scrisse la sua cronaca proprio nell’anno 1592, aveva già 34 anni di religione.

Il nostro buon F. Benedetto, prima ancora che dal Fumagalli, era già nominato in posto abbastanza onorifico, voglio dire tra Gli Scrittori d 1 Italia del Bresciano Conte Giammaria Mazzucchelli (Voi. II, P. II, pag. 1300), benché questi erri certamente nel dirlo Converso del monastero di S. Ambrogio di Milano, nel mentre stesso che dice: «vien creduto autore della seguente opera, la quale si conserva a penna nella libreria di detto monastero (di S. Ambrogio) nel Cod. segnato del num. 287 in fol.

Monasterium Clare-oallis Mediolani. Origo et series Abbattim, Priorum et Ce Iterar iortim ab anno 11 39 ad an. 1631. atque eìtisdem et totius Ordinis Cisterciensis Privilegiorum Summarium, ex quibus Cisterce?isium /ustoria illustratur. Auctore F. Be7iedicto de Blachis Converso eiusdem Monasterii, tet ereditar».

Troppa roba davvero, perchè il codice santambrosiano possa identificarsi con l’opuscolo di F. Benedetto. Senonchè esso mi ha l’aria d’una miscellanea, il primo contingente della quale, Monasterium Clarcevallis Mediolani, fosse veramente il detto opuscolo, la di cui nota paternità sia stata estesa agli altri contingenti della miscellanea, come non rare volte è avvenuto. Comunque sia, quell’estensione fa onore al buon Converso. Ma né le Antichità lo7igobar dico -milanesi del Fumagalli, né la illustrazione storico-scientifico-monumentale-epigrafica del Caffi ne fanno cenno; che anzi questi non ricorda neppur i cenni che del Blachi già davano le Antichità, benché le citi, e benché esse vi abbiano attinto prima di lui e non meno largamente che lui. Che l’opuscolo-cronaca