Pagina:Ratti - La miscellanea di Chiaravalle.djvu/41

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e il libro dei prati di chiaravalle 33
discedentes (sic), nostri reversi sunt ad habitandum Monasterium Clara?vallis1.

1466. D. Pacificus Tuscus Prior Pra?latus annualis2.

1474. D. Placidus de Florentia abbas et postea privatus et profligatus.

1477. D. Benedictus de Dulcebonis Abbas sub quo incipit Congretio S. ti Bernardi Lumbardia? in Italia3.

1489. D. Raffael de Alpiaschis qui fuit visitator et Reformator Monialium S. Franche Placentia?4.

1491. D. Benedictus de Crispis cui data fuit auctoritas puniendi (sic per uniendi) Provinciam Tuscia? cum Provincia Lumbardiae

1494. D. Augustinus de Sansonis qui fuit connumeratus inter Agentes lll. mi Cardinalis Ascanii Maria? ut patet ex subscriptionibus.

1496. Robertus de Maletis sub quo facta fuit unio Provinciarum Lumbardia? et Tuscia?, et unio Monasterii S. Ambrosii Maioris Mediolani 1497 cum Congregatione nostra.

1501. Robertus de Maletis sub quo facta fuit divisio Provinciarum Lumbardia? et Tuscia?5.

1509. D. Benedictus de Crispis cuius tempore Ludovicus XII Rex Francorum et Dux Mediolani fuerunt in monasterio Clara?vallis6.

  1. Entra in qualche particolare di questa riforma, della venuta dei Toscani (i Cisterciesi di Settimo, dell’esodo e del ritomo dei Chiaravallesi il Rlsca (I. e, pag. 50 e segg.).
  2. Nessuno, ch’io sappia, nomina questo D. Pacifico come primo abbate annuale. Prima della Commenda gli abbati di Chiaravalle non dovevano, ma potevano essere perpetui, come risulta anche dalla nostra Serie; furono annuali o triennali dopo il Meraviglia fino al 1580 (v. pag. seg.) poi di nuovo perpetui. Cfr. Caffi, 1. e, p. 21 segg; Rusca, 1. e, p. 40. Il Caffi nomina un Girolamo de Dominici (dei Toscani) che dev’essere il D. Arsenio de Domenici del Rusca (1. e, pag. 51), il quale come primo priore sembra dare (1. e, pag. 52, mentre a pag. 53 dice il titolo abbaziale restituito da Sisto IV l’anno 1474) il D. Placido (Serguadagni, altro Toscano), che il Caffi (1. e, pag. 22) da per secondo abbate annuale e che la Serie nomina come abbate nella nota seguente, per la quale vedasi il Rusca (1. e.): attendibili solo fino ad un certo punto e il Rusca e l’autore della Serie nei loro apprezzamenti, per avere troppa parte in causa.
  3. V. Caffi, 1. e, pagg. 22 e 32; Rusca 1. e, pag. 52.
  4. Delle monache di S. Franca parla passim il Campi nella parte seconda dell’[Ustoria Ecclesiastica di Piacenza; ma s’arresta all’a. 1435.
  5. Dell’unione di diversi priorati e monasteri, tra i quali quello di Sant’Ambrogio, parlano e il Rusca (1. e, 53) e il Caffi (1. e, pag. 22, segg.), ma non dell’unione e divisione delle due Provincie accennate dalla Serie.
  6. Di queste come delle altre presenze sovrane qui solo accennate, darà qualche notizia il libretto di cui sopra.