Pagina:Ratti - La miscellanea di Chiaravalle.djvu/53

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e il libro dei prati di chiaravalle 45

rigazione de’ prati promossa ed estesa dai Monaci di Chiaravalle»; né la «Memoria storica ed economica sull’irrigazione de’ prati nel Milanese di un Monaco Cisterciese presentata alla Società patriotica e letta nella Sessione de’ 9 gennaio 1784» {Atti della Società Patriotica di Milano, voi. II, 1789, p. 210 segg.), dalla quale è evidentemente tratta per via di compendio quella delle Antichità.

Il titolo testé recato e tutto il codice (tranne il foglio 50 l’), sono di una sol mano, e questa di verso la fine del secolo XVI.

Il fatto che la stessa mano ritorna in un altro interessantissimo codicetto chiaravallese (del quale spero dar notizia di qui a non molto), in tutto rispondente alle attitudini ed ai gusti di fra Benedetto, mi inclina molto a credere che il Libro de’ Prati non sia altro che un suo autografo. Forse appunto le sue attitudini e i suoi gusti già noti lo avevano fatto entrare come redattore nella triade autrice del Libro; nella quale il Fattore Gio. Battista di Vomasi (forse Lomazzo) è evidentemente il tecnico della compagnia, mentre il P. Don Silverio Massaioli o Massaroli1, monaco di coro, può rappresentare l’alta direzione.

Così il piccolo Libro de’ Prati ci si presenta come il lavoro collettivo di una specie di commissione, che par scelta apposta per procurargli il credito e l’importanza di un testo ufficiale ed autentico.

I fogli B e 1-20 contengono ciascuno due piccole mappe a penna dei diversi prati, (il foglio A non ne ha che una nel verso, il foglio 2 1 una nel retto) accompagnate da breve testo esplicativo: la denominazione del prato, il perticato, l’acqua di cui gode, il giorno, le ore, i confini.

Nel foglio 50 l’una mano del sec. XVIII poneva una nota «Per l’acqua della Roggia di mezzo», II foglio 55’ contiene l’elenco delle «Boche di Aque che son sopra la Vitabia da Milano»: ce né una del signor Gio. Antonio (*j

  1. Dico Massaroli, perchè un.V. Silverius de Massarolis è registrato nel Catalogo della Miscellanea (pag. 9) sotto la data 2$ Julii ij6j. Nel suaccennato codicetto poi un D. Silverio figura come presente a Chiaravalle dall’anno 1570 al 1598; e un K. I-mcdetto dal 1558 fino al 1601, salvo l’intervallo 15 62-1 565. Forse in quest’intervallo F. Benedetto fu nel monastero di S. Ambrogio, e in tal caso sarebbero salvi l’Ughclli e il Maz7uchelli dall’errore accennato sopra (v. pag. 12).