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Camera dei Deputati — 106 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



proposta di reintrodurre l’ufficio dei segretari generali dei ministeri1.

Risulta quindi più interessante e significativo cercare la risposta al quesito che i due termini (Loggia P2 e pubblica amministrazione) sottendono, con l’analisi degli elenchi, per meglio approfondire il collegamento con le singole persone degli iscritti alla loggia appartenenti alla pubblica amministrazione e le ragioni della loro affiliazione, verificando se ed in che modo le attività di costoro, e gli uffici ricoperti, siano rilevanti ai fini dell’indagine che l’articolo 1 della legge istitutiva ha devoluto a questa Commissione.

Per meglio delimitare il campo dell’analisi strutturale dell’elenco, deve poi chiarirsi che la locuzione «pubblica amministrazione» viene qui intesa nel suo più estensivo significato fino a ricomprendere non solo le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato e gli enti pubblici ma anche le società, gli istituti e le aziende a partecipazione statale e le banche, con la sola esclusione dei ministri e sottosegretari per i quali si valuta come prevalente la qualificazione politica e dei quali si fa perciò menzione in altro luogo della relazione.

Considerando i ministeri, si rileva che quello dell’interno ha un organico di diciannove iscritti tra i quali quattro questori (Palermo, Cagliari, Salerno, Treviso), tre prefetti (Brescia, Pavia, Commissario governativo per la regione veneta), tre vice questori (Trapani, Genova, Arezzo), un ispettore di Pubblica Sicurezza (per il Piemonte e la Valle d’Aosta), un direttore dei servizi di polizia di frontiera, un direttore della squadra mobile di Palermo, tre commissari di Pubblica Sicurezza (Roma, Arezzo, Montevarchi).

Per il Ministero degli affari esteri si contano quattro affiliati, di cui un ambasciatore a capo della segreteria generale e un direttore della ragioneria centrale; per il Ministero dei lavori pubblici e per quello della pubblica istruzione, rispettivamente, quattro e trentaquattro elementi; per il Ministero delle partecipazioni statali ventuno iscritti così divisi: diciassette dipendenti IRI e quattro dipendenti ENI; il Ministero del tesoro, ivi comprese le banche, può contare un organico di sessantasette unità; del Ministero della sanità si rinvengono tre iscritti, tra cui i primi dirigenti della divisione I affari generali e della divisione VI professioni sanitarie; per il Ministero dell’industria e commercio risultano affiliati tredici elementi, di cui il vice presidente del CNEN, un direttore generale, l’amministratore delegato deH’INA e il primo dirigente del ruolo del personale dell’energia nucleare NATO a Bruxelles; nel Ministero delle finanze si contano cinquantadue affiliati, mentre per quello di grazia e giustizia ve ne sono ventuno (compresi i magistrati).

Seguono poi i ministeri con scarsa rappresentatività di iscritti tra i loro dipendenti, quali quello dell’Agricoltura con uno, quello dei Trasporti con due, quello del Lavoro con uno, quello del Commercio con l’estero con due (tra cui il direttore della SACE), quello

  1. Vedi pago 151.