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Camera dei Deputati — 129 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



II. — I rapporti internazionali.

Lo studio dei rapporti internazionali della Loggia P2 e dell'attività di Lido Gelli in tale contesto non può che essere di circoscritte dimensioni in considerazione della difficoltà, per non dire della impossibilità, per la Commissione di indagare su queste situazioni che trovano sviluppo al di fuori delle frontiere nazionali. Né si può sottacere che la presenza di Licio Gelli in paesi stranieri non ha lasciato praticamente traccia, con riferimento evidentemente al periodo antecedente al sequestro di Castiglion Fibocchi, presso gli archivi delle nostre ambasciate, nonostante di essa esistano numerose ed autorevoli testimonianze che tutte convergono ad indicare l'intrinseca dimestichezza di questo cittadino italiano con personaggi stranieri di altissimo livello politico.

Muovendo da queste premesse la Commissione è in grado di affermare, in base ai documenti ed alle testimonianze in suo possesso, che il rilievo dell'attività internazionale del Maestro Venerabile è di segno certamente non inferiore a quello della sua presenza italiana, anche se l'analisi di questo versante della sua personalità non può essere in pari modo approfondito per le oggettive ragioni già indicate.

Si pone in primo luogo, come dato di sicura constatazione, che Licio Gelli pervenne ad inserire l'organizzazione da lui guidata in più ampio contesto organizzativo di respiro internazionale. Rilievo questo che si pone del resto in armonia con la natura in certo qual senso internazionale della massoneria, la quale, come abbiamo già rilevato, aspira a porsi e concretamente si muove come un'organizzazione che, assumendo a sua base premesse filosofiche di portata generale, tende a stabilire legami fra gli affiliati che travalicano le frontiere. Nell'ambito di questa dimensione sovranazionale, Licio Gelli appare interessato a due iniziative la cui esistenza è documentata in modo certo. La prima è la cosiddetta Loggia di Montecarlo, per la cui esistenza la Commissione è in possesso di scarsi ma inequivocabili elementi documentali. È agli atti un modulo di iscrizione (le indicazioni sono in tre lingue e cioè nell'ordine: inglese, francese ed italiano), per un Comitato esecutivo massonico che aveva sede nel Principato di Monaco, e che dal contestuale riepilogo delle finalità associative risulta porsi come una sorta di organizzazione di livello superiore rispetto alle tradizionali strutture massoniche1. La finalità reale dell'organismo traspare dal documento, pur condito dagli abituali generici richiami a superiori motivazioni, nel quale è dato leggere: « ... scopo è quello di realizzare ... una forza di governo universale ... » ed ancora: « ... La Massoneria è 1'oganismo più qualificato a governare, perciò se non governa manca alla sua vera ragion d'essere ... ».

Schede di iscrizione già compilate e corrispondenza agli atti dimostrano che il Comitato di Montecarlo ebbe pratica attuazio-

  1. Cfr. «Il Comitato esecutivo massonico non si pone come alternativa alle logge massoniche, ma al contrario si pone come loro punto d'incontro ».