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Camera dei Deputati — 28 — Senato della Repubblica


ix legislatura — disegni di legge e relazioni — documenti



Ponendo questi dati in parallelo e coordinandoli con le osservazioni svolte in ordine all’inserimento di Licio Gelli nella Loggia Propaganda, operato subito dopo dal Salvinli non si può non vedete come l’ingresso e l’ascesa di Licio Gelli, massone di fresca data, si svolgano sotto l’egida di una accorta regia che dopo aver superato le resistenze frapposte all’acquisto di questo nuovo fratello, ne pilota la carriera massonica con tempestivo e felice esito di risultati. E non è chi non veda come il nome che compare come centrale in questa operazione sia quello del Gran Maestro che sarà il vero nume tutelare della vita massonica di Licio Gelli, quel Giordano Gamberini che, come abbiamo ampiamente dimostrato, ritroviamo nella veste di accorto consigliere e di fine stratega in tutte le vicende che vedono il Gelli al centro delle contrastate decisioni della comunione che lo interessano.

Possiamo quindi affermare che tutti gli elementi a nostra disposizione inducono a ritenere come la presenza di Gelli nella comunione di Palazzo Giustiniani appaia come quella di elemento in essa inserito. secondo una precisa strategia di infiltrazione, che sembra aver sollevato nel suo momento iniziale non poche perplessità e resistenze nell’organismo ricevente, e che esse vennero superate probabilmente solo grazie all’interessamento dei vertici dell’istituzione i quali, questo è certo, da quel momento in poi appaiono in intrinseco e non usuale rapporto di solidarietà con il nuovo adepto. Questa infiltrazione inoltre fu preordinata e realizzata secondo il fine specifico di portare Licio Gelli direttamente entro la Loggia Propaganda, instaurando un singolare rapporto di identificazione tra il personaggio e l’organismo, il quale ultimo finì per trasformarsi gradualmente in una entità morfologicamente e funzionalmente affatto diversa e nuova, secondo la ricostruzione degli eventi proposta.

Quanto detto appare suffragare l’enunciazione dalla quale eravamo partiti, perché il rapporto tra Lido Gelli e la massoneria viene a rovesciarsI In una prospettiva secondo la quale il Venerabile aretino lungi dal porsi rispetto ad esso in un rapporto di causa ed effetto, come ultimo prodotto di un processo generativo interno di autonomo impulso, assume piuttosto le vesti di elemento indotto, di programmato utilizzatore delle strutture e della immagine pubblicamente conosciuta della comunione, per condurre tramite esse ed al loro riparo quelle operazioni che costituirono l’autentico nucleo di interessi e di attività che la Loggia P2 venne a rappresentare.

Ci troviamo in altri termini di fronte ad un complesso rapporto che non può semplicisticamente ridursi in sommarie attribuzioni di responsabilità, in forme di. addebitamento più o meno generalizzate che come tali non rientrano nell’ambito degli interessi di questa Commissione, il cui primo compito è quello di studiare la genesi dei fenomeni e la loro ragione di essere e di svilupparsi, affinché il Parlamento possa su tali basi pronunciare il proprio giudizio ed assumere le eventuali deliberazioni conseguenti. Quello che, per la Commissione è di primario interesse sottolineare è che la massoneria di Palazzo Giustiniani è venuta a trovarsi nel seguito della