Pagina:Riccardo Brogi, Il Palio di Siena, 1887.djvu/13

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sì gira! essere discusso a muso duro dai bacalari della critica letteraria paesana!

A parte del resto simili baggianate, che ho voluto rilevare semplicemente a titolo di cronaca, tengo a porre in sodo che scrivendo qualche cosa sul nostro Palio, non mi venne fatto di mettermi la toga, come Macchiavelli per le Deche di Tito Livio, per la semplice ragione che la toga non l’avevo come non avevo e non ho avuto mai la pretesa di fare un’opera d’arte. Solo ehbi in animo di raccontare alla buona, le mie impressioni su questa festa caratleristira, cercando di essere più esatto di certi scrittori che vanno per la maggiore e che del Palio di Siena ne hanno dette di quelle che non hanno né babbo né mamma, col precipuo scopo di far conoscere lo spettacolo senese anche fuori ed invogliare a venirlo a vedere.

Per questo lato ho ragione di credere d’esser riuscito nell’intento, che non mi parve disprezzabile, e con ciò mi trovo più che compensato della mia povera fatica.