Pagina:Ricciarelli - Su e giù sulla piazza di Pescia, Cipriani, Pescia, 1913.djvu/46

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una vera fraternità. Dopo comparve sulla scena l’incendio di Troia, non mi sembrò il caso di andare a scegliere un soggetto oltre i nostri confini. Frugando nelle storie del risorgimento Italiano, vi sono gli sbarazzini a cappellate, la congiura di Modena. Adesso in quel paese vi è la strada.

— Di chi? Del patriotta Giro Menotti! — 0 del Duca? All’inferno, opere del diavolo!

All’Esattorìa comunale

Non mi so render rag ione perchè un debitore abbia la mania di non pagare i debiti. Si capisce che non ha quattrini per sodisfare ai suoi impegni. E come trovano le scappavie di scansare il suo creditore. Se un lancione scorge a distanza colui che gli deve una somma, cerca di sgattaiolargli di sotto e se per caso lo intoppa così a bruciapelo allo svolto di una contonata... al caffè... o in altri pubblici ritrovi, gli dice: Cosino pensa a me!

Vi risponde: Dimani! Eterno gergo dei disonesti! Quel dimani è infinito come il Padre Eterno e le bugie si succedono con tanto garbo e grazia che il creditore ci si diverte a starlo a sentire. Le trappole le scavizzola di sotto il banco e tenta di fare apparire lucciole per lanterne come arlecchino che afferma la verità basata sulle menzogne delle bugie! Dal camarlingo f è proprio tutto a rovescio perchè bisogna fare alle spinte per pagare! E bazza a chi tocca a essere il primo come se i danari incendiassero le tasce o scottassero le mani. Qualche volta da quei miseri spor-