Pagina:Ricerche critiche intorno alle medaglie di Costantino Magno.djvu/13

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una stella, ovvero il monogr. consistente delle greche lettere I X, e lxxii a d: nell’esergo SMAN.1 Aur.

Questi due aurei, entrambi portanti lo stesso indizio dell’officina Sacra Moneta ANtiochena, e del valore lxxii (vale a dire che 72 di cotali solidi davano una libbra d’oro), debbono reputarsi impressi nello stesso anno, o con poca differenza di tempo; e perciò non prima del 333, nel quale Costante fu dal padre dichiarato Cesare. Forse più verisimilmente saranno stati impressi nel 335 allor che Costantino divise fra’ suoi figliuoli e nipoti l’Impero. Se nell’officina d’Antiochia, compresa nel dominio di Costanzo II, venne impresso il sovra descritto aureo di Costante, gli è ben da credere che altri simili vi fossero improntati a nome di Costanzo stesso, e verisimilmente anche a nome del maggiore fratello loro Costantino giuniore. Del resto, bene sta che il monogramma di Cristo comparisca nelle monete Costantiniane di Antiochia, nella quale i discepoli del Redentore furono primamente denominati Χριστιανοι, (Act. Ap. xi, 26). Bene sta altresì, che in moneta impressa in Antiochia il monogramma di Cristo abbia la forma , anzi che l’altra ; poichè S. Efrem Siro (Op. Gr. Lat. t. iii p. 477) interrogato del perchè si solesse vedere in molti luoghi effigiata la Croce con le lettere greche A ed Ω da lato, e con un ρο al disopra; risponde, che il Crocefisso in quella è principio e fine, e che il ρο sovrapposto significa βοηθεια, aiuto, valendo esso cento2.

  1. Revue numismatique 1849 (p. 10, 12), Lettres du baron de Marchant (p. 421), dal museo di M. Prosper Dupré.
  2. Il P greco, preso come nota numerica vale 100; e parimente le lettere della greca voce βοηθεια, prese anch’esse come note numeriche, danno la somma del numero perfetto 100. Debbo