Pagina:Ricerche sul progetto di una strada di ferro da Milano a Venezia.djvu/20

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e i marinai greci erano assoldati dalle nostre città. Essendo italiana tutta la marina era naturale che i porti d’Italia fossero gli emporj del Mediterraneo. Genova e Venezia erano i capistrada di tutta l’Europa. Il transito di quei porti comprendeva tutto il commercio dell’Europa interna coi nostri mari, e colle altre parti del mondo d’allora. I guadagni erano enormi, perchè non v’era concorrenza.

Ora tutta questa ragione dei transiti ha cessato d’essere artificiale, ma obbedisce alle leggi della libertà marittima. Le merci più non passano dove la forza del monopolio le strascina; perchè non v’è più nazione che abbia la forza di desolare i mari. Se una nazione ha porti, riceve dal mare immediatatamente quasi tutte le sue importazioni, e per la stessa via manda i ricambj. Il commercio di transito si riduce al bisognevole dei popoli interni e remoti del mare. Ma questi in Europa son pochi, e soprattutto in caso di necessità avrebbero accesso al mare da più parti; il che fa concorrenza e limita i guadagni. A cagion d’esempio la Svizzera da un lato scende in Italia; dall’altra ha la navigazione del Reno, e s’accosta a quella del Rodano e dei canali di Borgogna. L’Ungheria da un lato ha Fiume; dall’altro può discendere in poche ore al Mar Nero, o avvicinarsi alle parti navigabili della Vistola. Quindi se alcuno s’immaginasse che il transito libero possa per alcuna umana industria divenire ciò ch’era in altre età il transito obbligato, si farebbe grave illusione.

18.

Una nuova specie di transito obbligato fu introdotto a memoria nostra dal sistema continentale. Si era rinunciato ai beneficj del mare per disperazione di poter dominarlo. Le dogane non sarebbero bastate a troncare ogni commercio marittimo; perchè l’indestruttibil forza del contrabbando segue le proibizioni come l’ombra segue i corpi. Ma un nemico più formidabile era nel gran numero degli armatori che le nazioni si avventavano contro a vicenda. Essi scorrevano i mari, e spaventavano i contrabbandieri, i quali potevano bensì far calcoli