Pagina:Ricordanze (Rapisardi).djvu/162

Da Wikisource.

     Come iridate bolle,
80Che dal veron sublime
Il fanciullino esprime,
Tal noi su queste zolle
Lancia per suo trastullo
Dio, l’eterno fanciullo.
     85Lieti del fatuo raggio
Ch’abbiamo entro al pensiero,
Pe ’l mare ampio del vero
Crediam muover vïaggio,
Ma ognun s’agita e culla
90Nel mar del proprio nulla.
     O lucciolette, io, quando
Siccome gemme alate
Pe ’l bruno aer volate,
A l’esser mio pensando
95E al baglior vostro infido,
Pianger vorrei; ma rido.