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Un suon d’ale e di canto
Per gli arbori deserti
Udrai fra’ campi e l’etere
Un’ignota armonia d’astri e di fior,
E tu soletta intanto
Ricche ricche le chiome avrai di serti,
Ma vôto vôto il cor.
Odi! al gentil richiamo
La vispa forosetta
Sorge a l’aperto, e trepida
Su la siepe de l’orto il suo garzon:
— Oh! vieni, io t’amo, io t’amo,
Lascia i silenzi de la tua casetta,
Odi la mia canzon! —