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Ahi! de la vita lieta,
Breve pur troppo e pur suave e cara,
L’ora passò, passò qual fuggitivo
Sonno di ciacciatore;
Lunga stagion di pianto e di dolore
Per me seguì, per te gioia e festivo
Fulgor di tede e amore.
Vedi, sul labbro mio più non s’accende
Giovin raggio di gioia, entro a la stanca
Alma più non esulta
La bella giovinezza,
Ed anzi tempo la mia chioma imbianca.
Da l’affannato petto
Fuggì l’alma salute, e la vitale
Aere sin la vitale aere sì cara
Nel travagliato cor tarda discende.
Funesta ala di notte