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Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/107

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al mare. Ho vissuto sulla spiaggia del mare le migliori ore di mia vita; vi ho fatte le più piacevoli escursioni. Mille imagini e memorie sorgevano ora in me, nello scorgere questo mare latino. Mentre comparivano chiare e limpide alla mia imaginazione le coste stupende della Corsica e della Campania, i bei golfi di Palermo di Siracusa, le spiagge ridenti di Cefalù e di Catania, l’aspetto della spiaggia del mare latino punto non corrispose alla mia aspettazione. In tutti quegli altri mari scorgevansi scogli, capi, promontori di belle forme, quà e là torreggiavano sui monti monasteri, o giacevano città, e scendevano fin quasi al mare pingui oliveti, aranceti fioriti ed olezzanti, mela granate che splendevano coi loro frutti infuocati. Chi può alla vista del mare dimenticare la spiaggia magica di Sorrento, i giardini di Palermo, od i vigneti che corrono lungo la magnifica spiaggia di Aci-Reale sul mar Jonio? Rammemorando tutte queste bellezze, questa spiaggia del mare latino, e la piccola città di Anzio mi produsse una penosa impressione. Per quanto stendessi la vista in direzione di Ostia, non scorgevo altro che macchie deserte, una spiaggia depressa, formata di argilla e di sabbia, alcuni spazi chiusi da palizzate, dove pascolavano mandre. La piccola città era un misto di ville nello stile dei palazzi romani, di casipole nere in pietra, di capanne ricoperte di paglia, le quali si stendevano attorno ad un piccolo golfo. Sulla spiaggia di questo stavano alcune barche tirate a terra, e nel porto alcune filucche.

Alla locanda trovai, seduto nella sua camera davanti al cavalletto un compaesano tedesco, pittore distinto di paesaggi, e numerose tele rappresentanti marine, che dipinte di recente stavano asciugando appese alle pareti, dimostravano che il pittore non aveva perduto il suo tempo. Non gli feci punto mistero del mio disinganno. Ma egli mi portò alla finestra, mi fece osservare il mare che scintillava di luce, ed all’orizzonte i monti che si profilavano in tinta azzurra. Non era trascorsa una giornata, che io non