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I.

Nella state il battello a vapore del governo toscano, il Giglio, si reca una volta per settimana nell’isola d’Elba per portarvi la corrispondenza governativa, e passeggieri. Impiega circa cinque ore nel tragitto da Livorno, perchè tocca a Piombino, dove fanno breve fermata.

Corre sempre lungo la posta toscana, godendosi la vista dell’ampia e verdeggiante maremma, la quale circoscritta all’orizzonte dai monti sovra cui sorge Volterra, digrada lentamente al mare. Si scorgono torri antiche ad ogni punto di sbarco, piccoli seni, alcune fabbriche e case di campagna, le quali interrompono la monotonia della vasta maremma, popolata di arbusti, e di cespugli di mirto, i quali danno ricovero ad abbondante selvaggina.

Ai tempi degli Etruschi sorgevano su questa riviera grandi e popolose città, rinomate per la loro civiltà, da Volterra fin verso Cara e Veia, nella campagna di Roma. Si passa davanti alla antica Cecina, vicino alla costa, dove ancora oggidì trovasi un abitato, il quale ha ritenuto lo stesso nome. Alquanto a mezzogiorno trovavasi l’antica Vetulonia, detta più tardi Populonia, una delle città più possenti dell’Etruria, la quale stendeva la sua signoria sopra tutte le isole del canale toscano. Dessa venne rovinata durante la guerra civile fra Mario e Silla, a tal segno che fin dai tempi di Strabone non rimanevano di essa che un’antica torre, ed alcuni ruderi di tempi, e delle sue mura. Scorgonsi ancora oggidì le sue rovine sur un pro-