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Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/275

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Però nella serie degli abati commendatari, uno se ne riscontra pregevole secondo le idee moderne, ed il quale operò molto bene a pro di quelle regioni. Si fu questi Pio VI, Braschi. Nominato cardinale abate nel 1773 conservò la carica eziandio durante il suo pontificato, e fu vero benefattore di Subiaco. Oltre alla costruzione di parecchi edifici, fra quali la cattedrale della città, ed un grandioso seminario, rinnovò pure il palazzo, e sovratutto si acquistò vero titolo alla gratitudine di quelle contrade, colla apertura della strada carrettiera lungo l'Anio, la quale porta a Tivoli, agevolando con questa le comunicazioni fra l'abbazia e quest'ultima città. Gli abitanti di Subiaco riconoscenti gl'innalzarono un arco di trionfo in cima alla strada stessa, opera d'arte pregevole, sul modello dell'arco di Tito, e bello ornamento del luogo, innalzato da Pio VI alla dignità di città. In maggio del 1789 il pontefice fece il suo ingresso solenne in Subiaco, passando per quell'arco, e vi venne accolto con ogni maniera di onoranze.

Se non chè, poco dopo la rivoluzione francese e romana riuscì fatale pure alla antica istituzione; il convento venne soppresso per ben due volte, in fino a tanto fu ristabilito da Pio VII nel 1814. Le condizioni dell'abbazia rimasero d'allora in poi, quali erano state stabilite nel 1753. Il cardinale abate trovasi investito di uno fra i migliori beneficii della chiesa romana, del reddito di otto mille scudi; i monaci non sono più signori di castelli, non hanno più vassalli, ma posseggono tuttora vaste tenute coltivate a viti ed olivi dai loro coloni ed affittaioli, le quali si stendono fino ai piedi dei monti Volsci. Il reddito netto che ne ritraggono può valutarsi dagli otto ai dieci mille scudi. I dipendenti dell'abbazia sono all'incirca ventun mille, ripartiti in sedici comuni o castelli, cioè Subiaco, Trevi, Jenna, Cervara, Camerata, Marano, Agosta, Rocca di Canterano, Canterano, Rocca di Mezzo, Cerreto, Rocca di S. Stefano, Civitella, Roiate, Afile e Ponza. Tra questi, Trevi ed Afile sono antiche colonie romane.