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l’Elba sorge dal suo tavolo, il congresso si scioglie, i principi ed i diplomatici partono in tutte le direzioni, ed il mondo diventa ancora una volta, teatro di accanita guerra.

Napoleone era profondamente informato di quanto succedeva tanto in Francia quanto a Vienna. In principio del 1815 la discordia erasi introdotta fra gli alleati, e minacciava di prorompere a guerra. Francia, Austria, ed Inghilterra, si erano unite in un trattato segreto contro la Russia e la Prussia. La Francia domandava parimenti la ristaurazione dei Borboni a Napoli, il trono di Murat vacillava, diventava quindi desso l’alleato naturale di Napoleone per l’attuazione di quel progetto di riunione d’Italia, a capo della quale avrebbe l’esule dell’Elba dovuto essere chiamato.

La terribile parola di S. Elena era pervenuta già all’orecchio di Napoleone. La sua risoluzione fu presa prontamente, e fermamente. Viveva sempre più appartato, evitava di parlare a Campbell. Non lo riceveva più che di rado, allorquando il commissario inglese faceva ritorno da Livorno dove soleva recarsi di quando in quando. Un legno di guerra francese incrocicchiava di continuo attorno all’isola, dacchè erasi sparsa la voce che l’imperatore si stesse preparando ad uno sbarco in Italia; la corvetta inglese poi che stava a disposizione di Campbell, incrociava di continuo fra l’Elba, Genova, Civitavecchia e Livorno.

Napoleone stesso poi, quale sovrano dell’isola, possedeva una marineria da guerra composta di quattro legni; usciva questa spesso in mare ad esercitarsi sotto la nuova bandiera dell’Elba, che gli stessi pirati barbareschi rispettavano, ed anzi facevano dessi regali frequenti ai capitani delle navi dell’Isola, dicendo che pagavano il debito di Mosca. Napoleone faceva uscire soventi le sue navi per celare il suo disegno, e lo seppe nascondere al punto, che solo Bertrand e Drouot vennero resi consapevoli del segreto, e ventiquattrore soltanto prima dalla partenza. Alle donne nulla fu detto, e nella vicina Corsica erane informato Colonna soltanto, l’amico di Paoli, confidente di Napoleone.