Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/322

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gia, esercita una grande impressione su tutta quella folla, o la processione prosegue uniforme e regolata. Si direbbe esservi perfetto accordo fra gli animi ed i passi dei pellegrini, ed osservai, che allorquando le pause cominciavano a diventare più lunghe e che i pellegrini cominciavano gli uni a tacere, gli altri a favellare fra di loro, i coristi tosto rianimavano il canto.

Un pellegrinaggio, anche quando non si appartiene alla religione di coloro i quali lo compiono, offre pur sempre una grande attrattiva, particolarmente allorquando l’illusione non è punto guasta dalla considerazione del male inseparabile dalla riunione di tanta folla di persone. Questi mali sono però minori nei pellegrinaggi dei paesi meridionali, che non in quelli delle regioni del settentrione; la natura benigna del cielo, la sobrietà e la temperanza delle popolazioni meridionali, valgono di già ad allontanare molte cause di male; l’ordine stesso poi col quale procedono le processioni del mezzodì; la foggia splendida degli abbigliamenti delle donne; la distinzione del portamento di queste, esercitano un’influenza benefica, anche sugli animi i più protervi, e li sottraggono ad altri sensi troppo volgari; finalmente quel senso ingenuo e naturale delle convenienze, che è dote tutta propria del popolo italiano, vale più di ogni altra cosa, ad impedire il disordine. In tutte queste migliaia di pellegrini, i quali sfilarono davanti ai miei occhi, sia nell’arrivare al santuario, sia nel fare ritorno alle case loro, in tanta differenza di popolazioni, di dialetti, di costumi, non mi venne fatto mai di osservare un atto non che rozzo, soltanto inurbano.

Convien inoltre tenere conto, che questo popolo educato grandemente a sentimenti religiosi, non trova verun atto più serio, più solenne, che un pellegrinaggio ad un santuario. Dopo avere faticato durante un anno, dopo avere lungo questo commessi tutti i falli, tutti gli errori, che ora aggravano la sua coscienza, dà di piglio per un paio di giorni al bordone del pellegrino. Scende da’ suoi monti selvaggi, abbandona il grave suo lavoro quotidiano, felice