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in guerra con Alessandro VI, e pochi erano gli anni in cui la campagna di Roma non fosse desolata e devastata dalle armi. In questi tempi tutti i Colonnesi più distinti appartennero al ramo di Pagliano. Farò menzione soltanto di Fabricio, primo contestabile della famiglia, e de’ suoi due figliuoli Ascanio, marito di Giovanna di Aragona, e Vittoria, consorte di Ferdinando d’Avalos, marchese di Pescara. Marcantonio figliuolo di Ascanio ottenne rinomanza quale uno dei vincitori della battaglia di Lepanto. Quale parte poi abbia avuto prima di ciò il cardinale Pompeo Colonna alle disgrazie di Clemente VII ed al sacco di Roma, è noto a tutti coloro i quali abbiano cognizione superficiale soltanto della storia d’Italia.
Nel secolo XVI furono i Colonnesi minacciati di gravissimo danno, imperocchè venuti a rottura con Paolo IV, furono da quel Papa, d’irritabilissima natura, privati di tutti i loro beni, siccome era loro avvenuto di già ai tempi di Bonifacio VIII. Tale provvedimento venne decretato colla bolla del 4 Maggio 1556. Il Papa eresse Pagliano in ducato, e ne investì suo nipote Giovanni Caraffa, quello stesso che poco tempo dopo condannava ad arbitraria morte la propria consorte. Mercantonio, capo della casa Colonna, si difese, e si mosse in compagnia del duca d’Alba per riconquistare le città che gli appartenevano, e da ciò ebbe origine la famosa guerra di Paolo IV col re di Spagna, che fu denominata guerra della Campagna. Ebbe termine nel 1557 colla pace di Cave presso Genazzano, conchiusa fra il duca d’Alba ed il cardinale Carlo Caraffa. Se non che Marcantonio riebbe i suoi beni ancora prima della morte di Papa Paolo, e tutti coloro i quali se n’erano impossessati ebbero fine tristissima. Giovanni duca di Pagliano venne decapitato in Roma nella Torre di Nona, ed il cardinale Caraffa fu strangolato in Castel Sant’Angelo.
Marcantonio può a buon diritto essere considerato quale ultimo dei Colonna. Morì in Pagliano nel 1584. Dopo d’allora i tempi cambiarono; i Colonna non fecero più la guerra ai Papi, ed il loro ingente patrimonio si andò assottigliando