Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/338

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L’accesso è ameno, imperocchè la strada maestra per Roma, nella quale sbocca il nostro sentiero, corre in una verde pianura; alla nostra sinistra sorge una chiesa, moderna bensì, ma di buona architettura, la quale fa pensare alle relazioni di Anagni con Roma e con i Papi. Si apre davanti noi la porta della città, alta e di bello aspetto collo stemma in cima della città stessa, un leone sul cui dorso un’acquila pianta suoi artigli.

Anagni mi sorprese; abituato alle strade stretto delle città della campagna di Roma, alle loro case meschine, trovai quivi una lunga fila di abitazioni di bello aspetto, alcuni palazzi, che dallo stile della loro architettura si scorgono salire al secolo XVII, ed i quali imprimono alla città un certo carattere di ben essere. L’aspetto moderno di questa antica residenza dei Papi mi sorprendeva, e non me lo potevo spiegare, finchè procuratami una storia di Anagni la cosa mi venne da questa chiarita.

Arrivai sulla piazza della città la quale ha forma di un lungo rettangolo. Dei due lati lunghi, uno è chiuso da case di semplice aspetto, i due lati brevi sono occupati da palazzi, e lungo il quarto corre un parapetto in pietra. Sorge questo sul margine della collina, e di là si scorge la via latina che partendo da Valmontone si stende in larghe curve nella pianura del Sacco. Dessa non tocca Anagni, ma girando al piede della sua collina, e passando per Ferentino, e Frosinone, giunge sulle sponde del Liri, al di là di Ceprano. La vista da quella piazza è cotanto stupenda, che colpisce anche chi abbia visitato minutamente tutta Italia, dalle Alpi, al mare Jonio ed al mare Africano. Vi si scorge tutta la catena dei monti volsci, illuminati dal sole in guisa che si possono contare le finestre dei paesi che vi stanno di fronte. Traggono a sè lo sguardo in ogni punto le città volsce, imperocchè si seguono le une alle altre lungo i monti Montefortino, l’illustre Segni, Gavignano, Gorza, Scurgola; più in là Morolo, Supino, Patrica, a tergo della quale sorge alto a foggia di piramide di colore azzurro e bello il monte Ca-