Pagina:Ricordi storici e pittorici d'Italia.djvu/534

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terra, in presenza di natura così splendida, di un cielo così sereno. Le abitazioni di tal natura dei popoli primitivi, che si trovano nella valle Ispica ed in Malta, sono sempre accessibili alla luce del giorno. Dapprima quelle escavazioni poterono servire di ricovero in caso di pericolo contro attacchi di nemici, e quando si andarono ampliando per essere tolti di colà i materiali che servirono alla costruzione della città, è naturale sia sorto il pensiero di farle servire ad uso di sepolture. È cosa certa poi, che non furono i Cristiani i primi a seppellire i loro morti nelle catacombe di Napoli, e basta vederle per persuadersi che già i Greci ed i Romani se ne valsero a tal uso. Trovasi oggidì tuttora, in una stanza abbastanza vasta di quelle, una piccola colonna, sulla quale trovasi scritto il nome di Priapos in caratteri greci.

L’epoca però alla quale abbiano le catacombe cominciato a servire di sepolture, è incerta. Furono ridotto a tal uso perchè vi si prestavano per la natura dei luoghi, ma non vennero aperte a tale scopo. Sappiamo che i Romani i quali abitavano la pianura, collocavano le loro tombe all’aperto, mentre in vece gli abitatori dei paesi montuosi, come gli Etruschi, le aprivano nelle rupi. Se non che fin dai tempi della repubblica si usò scavare camere mortuarie nel tufo vulcanico, dove si collocavano sarcofagi; ed oggidì tuttora, le tombe degli Scipioni possono dare l’idea in piccolo di una catacomba.

In origine queste non dovettero servire di sepoltura che alle classi povere, le quali non potevano sostenere la spesa di sontuosi monumenti a cielo aperto, ed ivi invece era di poco costo scavare nel tufo una tomba, o così detti loculi dove si deponevano le urne cinerarie. Scorgonsi tuttora nelle catacombe di Napoli, avanzi di pitture, le quali risalgono ai tempi dei gentili; la maggior parte però appartengono all’era cristiana. Imperocchè i primi Cristiani, dopo avere cercato in quelle dimore sotterranee rifugio contro le persecuzioni, e località addatte alla celebrazione degli attti del loro culto, presero ad ornare le tombe dei