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A fianco del tempio greco a colonne, sorse la cattedrale cristiana; a fianco del tempio marmoreo, maestosamente severo di Giunone ad Agrigento, sorse il duomo scintillante d’oro, dedicato alla Vergine Maria di Monreale, monumento della novella memoranda fase di civiltà. Ambedue segnano un’epoca di florido rinnovamento, nella storia dello spirito umano. Ambedue hanno un carattere originale, necessario, diverso, e diversa quindi è pure l’impressione che producono. Chi può esprimere l’impressione che si prova nel contemplare, seduto sur un masso annerito dal tempo, in mezzo alla solitudine della campagna siciliana, uno di quei maestosi tempii di Agrigento? Si direbbe essere impossibile trovare cosa più perfetta, più bella di quella, forme più armoniche; se non chè nell’entrare in una basilica normanna, in quella mezza oscurità, nel contemplare in quelle navate, sotto quegli archi, su quelle pareti quei mosaici splendenti, è forza ammettere, dimenticando l’antichità, che si è penetrato in una sfera novella di bellezza, di armonia.

Il senso religioso prodotto da questa architettura normanna, alla quale derei volontieri il nome di architettura delle Crociate, per la sua origine orientale, fu così profondo, perchè i Normanni importarono nel mezzodì l’indole nordica. Da ciò nacquero pure altre conseguenze. La chiesa romana di fronte a Bisanzio, la quale sosteneva essere la Sicilia sua proprietà, dovette dare alla conquista dei Normanni in certo modo un diritto sacro, un’alta consacrazione. Il Papa aveva nominato i conti normanni suoi legati apostolici; aveva concesse al re Ruggero le sacre insegne, quasi a testimonianza della conferma data dalla Chiesa alla sua signoria. I re poi, non ripetevano la loro corona dal favore del Papa ma dalla grazia stessa di Dio; nei mosaici di parecchie chiese si vedono rappresentati Ruggero e Guglielmo, nell’atto che Cristo stesso loro pone in capo la corona. Questi avventurieri Normanni, s’intitolavano addirittura re per la grazia di Dio. Era necessario quindi fossero zelanti nel promuovere il risorgi-