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Al punto dove Achradina confinava con Neapoli, e dove sorgevano tanti stupendi monumenti, si vede, oltrepassato l’antico teatro, l’antica strada dei sepolcri, con tombe di stile greco, scavate nel sasso. La strada stessa, della larghezza di circa venti piedi trovasi scavata nel sasso, ed a poco minore altezza s’innalzano le pareti che la fiancheggiano; il suolo trovasi solcato d’impronte di ruote dei carri. Le tombe scavate nelle pareti sono di varie grandezze, e dimensioni; ed in molte si riconosce ancora il luogo dove stavano le iscrizioni sepolcrali. Sono in generale di stile greco, e tuttocchè rovinate, si riconosce in molte ancora un frontone sostenuto da due colonne scannellate. Rappresentandosi questa strada nella sua forma primitiva, con tutti suoi monumenti, si avrebbe da ambe le parti una serie di facciate di tempietti, interrotti da tombe più meschine e di povero aspetto, imperocchè pare che questa strada posta al di fuori delle mura di Achradina, fosse destinata alla tumulazione di persone di varie condizioni.

Non doveva per vero dire questa strada presentare l’aspetto imponente di quella dei sepolcri di Pompei, imperocchè le pareti hanno un non so che di dure, di monotomo, che ricorda lo stile egiziano. Inoltre, tutto il campo che si stende per Achradina, Tycha, e Neapoli, il quale pare fosse comune alle tre città, e non fabbricato, trovasi pieno di fosse, di tombe. Il numero grande di queste, in guisa che non si può muovere un passo senza incontrare una fossa, tutte quelle che si trovano per la distanza di un miglio tedesco lungo la strada che porta a Catania, valgono meglio di qualunque altra antichità o memoria, a provare quanto grande e popolosa città fosse Siracnsa.

Alcuni di questi sepolcri fissano maggiormente l’attenzione per la loro architettura più ricca, o per loro pitture tuttora visibili; e tosto si comprende che erano destinati a persone od a famiglie distinte. Sorgevano in queste vicinanze le tombe stupende che il popolo Siracusano