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     Chi di nobil discende
Se fia hom d’esser vile
Auren tal per gentile?
Non già; ma per villan di servir degno,
Se di villan dipende6
Et tien nobile stile
Direm grosso sottile7?
Non tragga arcier invan se vede ’l segno.
Se è con vertù saver fà gentilezza
Dal senno acquista l’ôm discrezione;
Et bona operazione
Move dalle virtù, che l’om possiede:
Perch’uom sia saggio, se vertù disprezza
È di suo esser non gentil cagione.
Non fa servo ragione,
Ma vizio che dal cor villan procede.

     Non seguisse altro bene
Del viver con virtute
Che fuggir servitute,
Dovriesi far per tal non portar soma8.
QualuômFonte/commento: Pagina:Rime-di-Bindo-Bonichi.djvu/262 servo diviene
Sua perduta ha salute,
Et sono a nulla avute
L’opere sue se raddoppiasse Roma.
Chi perde libertà perde tesoro
La cui valuta non si può stimare,
Perch’è di tal affare,
Ch’ogni altra è, comparando a se, nïente9.