Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
159 |
Al molto Illustre Sign.
CARLO CREMONA
Lodando il suo pensiero di far disotterrare statue antiche.
SONETTO CXXXVII.
Pario tesoro, à cui forza nemica
D’oblìo già tolse la memoria antica
E un’opra eccelsa, ond’habbia il Tempo guerra.
Ma chi sì coraggioso hor si disserra
Contra l’empio furor? chi tanto amica
Hà la virtù? sol Carlo ogni fatica
Vince di lui, che ’l tutto ingiusto atterra.
Vittoria illustre, che d’eterni fregi
Ti cinge. ardito à l’alta impresa intendi;
E non temer de gli anni il fiero assalto.
Di magnanimo cor pensieri egregi.
Vanno i bei marmi in alto, e viè più in alto
Poggia il tuo nome; ond’à le stelle ascendi.
MADR. LXXXIX.
Sopra ’l leggiadro viso il bel crin d’oro,
Ch’invido ben parèa
Coprir l’insidioso
Di lui più ricco, e più nobil tesoro.
Quando ’l volto amoroso
Parèa dicesse, invan levarmi speri
Miei ricchi pregi alteri,
Invan tua forza al raggio mio contende.
Trà nubi il Sole ancor fiammeggia, e splende.
MAD. |