Pagina:Rime (Andreini).djvu/175

Da Wikisource.

163


MADR. XCV.


N
On potendo soffrire

Il cor’ oppresso tanto
     Gli sdegni vostri, e l’ire,
     Le fiamme ardenti, e l’angoscioso pianto
     S’è posto in fuga, e m’hà lasciato solo
     A le querele, al foco, al pianto, al duolo.


SCHERZO VIII.


C
On quai giri lascivetti

Hoggi alletti
     Zefiretto la mia Clori?
     Del suo bel ti vai pascendo
     (Ahi) fingendo
     Rasciugarle i bei sudori.
Tù scherzando hor fuggi, hor riedi,
     Hor ti fiedi
     Lievemente in quel bel petto;
     Hor increspi i capei biondi,
     Hor t’ascondi
     Entro ’l labbro amorosetto.
Con quant’arte l’aure molci,
     Come dolci
     Movi, e freschi i tuoi sospiri;
     Come in tanto lusingando
     Vai predando
     Quell’odor, che grato spiri.
Non però le rose, e i gigli,
     Onde pigli
     Le tue grazie perdon mai
     Il tesor, che stassi accolto
     In quel volto,
     Ch’è del Sol più chiaro assai.


L     2          O trè