Pagina:Rime (Andreini).djvu/251

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Ove ti posi alhora
Che per lunga fatica
Hai di tepide stille il volto asperso;
E quando penserai d’esser secura
Da le minaccie, e da l’insidie accorte
D’un Pastor disprezzato,
Anzi pur d’un’Amante infuriato,
Ti giungerò d’ira, e di rabbia pieno;
E trà la fredda neve
Del tuo rigido seno
Cercherò le mie fiamme.
Da le tue labbra con le labbra mie
Affamate, ed ingorde
Coglierò quelle rose,
C’hor dinegate in dono
Da la tua ferità cruda mi sono.
Così l’obligo fia
De l’inganno, del furto, e de la forza
S’obligo esser non può di cortesia.
Ama.Misura con le forze
Le tue minaccie ò folle.
Selv.Farò più, ch’io non dico
S’aspetti, che sia vinto
Da la disperazione amor. non sai,
Ch’è proprio d’ogni Amante
Il bramar più quel che negar più vede?
Ama.Cessa di molestarmi
O protervo Amatore;
Se non ti giuro (e ne vedrai l’effetto)
Che di quest’arco mio, de le saette
Proverai la possanza.
Selv.Tue saette non temo,


Che ’n