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a Dante.
Se vedi amore assai ti prego, Dante,
in parte là ’ve Lapo sia presente,
che non ti gravi di por sì la mente,
4che mi rescrivi s’el’ il chiama amante
e se la donna li sembla avenante,
che sì le mostra vinto fortemente;
chè molte fiate così fatta gente
8sol, per gravezza, d’amor far sembiante.
Tu sai che ne la corte là ’ve regna
e’ non vi po’ servir om che sia vile
11a donna, che là entro sia renduta.
Se la soffrenza lo servente aiuta
può di leggier conoscer nostro stile,
14lo quale porta di merzede insegna.
Anche questo sonetto è dato da Ca e seguaci e da Ms. Alcune forme più arcaiche («s’elli» per «se lo») qualche conservazione di iato fanno propendere per Ms. Le varianti del resto sono minime.