Pagina:Rime (Gianni).djvu/100

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XII.


     Amor, nova ed antica vanitate,
tu tosti sempre e sei ’gnudo com’ombra,
dunque vestir non puoi se non di guai:
deh! chi ti dona tanta potestate
5ch’umana mente il tu’ potere ingombra,
ed in cui se’, di senno ignudo fai?
Provo ciò; ch’i’ sovente ti portai
ne la mia mente e da te fui diviso
di savere e di bene in poco giorno:
10vegnendo teco mi mirava intorno
e s’io vedea Madonna ch’ha il bel riso,
le sue bellezze fiso — imaginava
e poi, for de la vista, tormentava.