Pagina:Rime (Gianni).djvu/105

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42 canzoni.

difendre; 29. P. le fauci del viso; 30. g. deh, quanto e com' si truova; 32. P. povero lume; C. poi vero lume; 35. C. ragione; 39. C. nolla; 41. g. uno bambino; 42. g. mira; 49. g. in sembra; C. insembla; 50. C. errimembrando; 54. g. non lena; C. nollena; 55. g. tutti i tuoi colpi; 56. C. chon ti p.; 57. C. esse facto scherano; 59. C. anime non chali; 62. g. ma ben possa io morir sotto il tuo regno; 63. g.vengiato; 64. g. che s'io non so ben saettar; 71. g. e sei fanciullo e uuoi pur mostrar drudo; 72. g. vien ch'io ti sfido hor oltre a mazza e scudo; C. maçça scudo.

[Canzone di cinque stanze e congedo, formata tutta di versi endecasillabi. La sua forma schematica non è molto regolare, giacchè solo le stanze 1a e 2a hanno nel primo emistichio del verso dodicesimo una rimalmezzo col verso precedente, ciò che le altre tre stanze non hanno. Ma forse questa canz. è giunta a noi in una forma un po’ guasta, se vediamo che lo schema del congedo, quale sta nella Giuntina, è diverso da quello seguito dal testo chigiano.

Ecco lo schema delle due prime stanze:


ABCABCCDEEDdFF


Le altre tre stanze non hanno la rimalmezzo