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prefazione. | xxxi |
e d’osservazione: in Sicilia invece fu oggetto di imitazione e d’assimilazione.
Come, si domanda il Gabrielli, si può dunque affermare che il maximum della imitazione provenzale sia segnata dalla Sicilia? Par questo solo: che la poesia siciliana conserva molte impronte della forma provenzale, al modo stesso che molti toscani imitarono i provenzali quando questa letteratura era già oggetto di studio e ciò dimostra il fatto che nella Toscana abbondano già i rimari e le grammatiche provenzali. Il dire, col Gabrielli, che questa impronta provenzale doveva essere giunta al Gianni come di seconda mano, a traverso la lirica siciliana, mi pare alquanto arrischiato. Il supporre che ei la debba aver trovata nella sua Toscana e massimamente in Guittone d’Arezzo, che è il rappresentante più esagerato della