Pagina:Rime (Rinuccini).djvu/45

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di cino rinuccini 33

Mostrale adunque del tempo il fuggire,
    Sicch’io per lei non manchi,
    12Anzi che imbianchi — la sua treccia bionda.




S’i’ sono stato sempre sotto il giogo
    Della tua signoria,
    3Perchè tormenti sì la vita mia?
Il fedel servo dal suo car signore
    Spera quando che sia rimunerarsi;
    Dunque, Amor, tu che vedi il mio dolore
    E sai ben la cagion perch’io tutt’arsi,
    Inclina i crudeli occhi ad umiliarsi,
    Ne’ quai s’annida e cria
    10Tutto ’l conforto di mia vita ria.




Chi vuol veder quanto potè mai ’l cielo
    Miri costei sotto il candido velo:
    3E vedrà sì vezzosa leggiadria
Con gentilezza et adorna biltate,
    Che dirà; non fu mai, nè è, nè fia
    6Tal miracol, qual è in quest’etade.
Adunque, Amor, che sai mia fedeltate,
    8Ferisci lei col tuo dorato stelo.