Pagina:Rime (Vittorelli).djvu/39

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Chi negar puote le ginestre e l’ellere
     Al chiaro Vicentino, a l’Uom benefico
     Che a meno esperte man lasciando svellere
     Qualche fogliuzza di nappel venefico,
     Col braccio del valor tentò di espellere,
     Da l’infido terren l’Angue malefico 1
     L’Angue, che respirava atra caligine,
     Onde appannare il Ver, che in cielo ha origine.

* * *


Uscito da un burrone malinconico,
     Ove il gufo d’Averno udiasi stridere,
     Pascevasi di fiele Babbilonico,
     E di fiele godeva ogni erba intridere.
     O Vinegia, o splendor del suolo Ausonico
     Chi fia che il maladello osi conquidere
     Qual arco illustre con un dardo semplice
     La dura ferirà scorza settemplice?

  1. Vuolsi alludere a certe rinomate Prediche del famoso Oratore, nelle quali valorosamente egli combattè la miscredenza.