Pagina:Rime (Vittorelli).djvu/89

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Avea Metilde in fronte
     Due sguardi mansueti,
     Che le più fine reti
     Sapeano a i cori ordir.

Avea d’illustri Amici
     Stuolo cortese e denso,
     Che il vespertino incenso
     Venivale ad offrir.

* * *


Già su l’estivo cielo
     Regna nembosa notte,
     E da l’Eolie grotte
     Scatenasi Aquilon.

Già si conturba il mare
     In disusata foggia,
     E grandinosa pioggia
     Cade fra il lampo e il tuon.