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Pagina:Rime di Argia Sbolenfi.djvu/113

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IN BICICLETTA



Giammai, scoccata da una man feroce
        Dall’arco teso non fuggì saetta
        Come sul suo sentier corre veloce
                                        4La bicicletta.

Volan le rote e mentre sulla via
        Nessun rumor presso di lei si sente,
        Qualche imbecille al corridore invia
                                        8Un accidente.

A me che importa se della canaglia
        M’insegue il riso o il mormorar d’alcuni,
        Se l’iniqua parola altri mi scaglia
                                        12O il molla Buni?

Io corro, io volo sulla bicicletta,
        Questo ideal delle cavalcature:
        Chi soffre d’emorroidi o di bolletta
                                        16M’insulti pure,