Pagina:Rime di Argia Sbolenfi.djvu/13

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prefazione XI

dizi comparativi argutissimi sul giornalismo contemporaneo in relazione ai riti celebrati nel suo tempietto. Ma poichè le autorità municipali nel tempo del colera avevano segretamente ordinato a lui ed ai colleghi una sorveglianza intima sulla condotta dei cittadini ed egli aveva propalato la cosa nel giornale, eccolo di nuovo senza impiego ed in cerca di un altro. Insomma tutto un romanzo comico, pieno di trovate felici, di festività arguta e qualche volta di velata melanconia.

E il signor Pietro Sbolenfi aveva per moglie la signora Lucrezia e per figlia la signorina Argia, attrici principali nella stravagante commedia della sua vita. La grafomania è contagiosa e la signorina Argia cominciò a mandare al giornale le sue epistole lamentevoli e pretenziose.

Si voleva, a quel che pare, crear un altro tipo; quello della ragazza che ebbe una mediocre istruzione e che, inacetita dal celibato, chiama il pubblico a testimonio delle sue isteriche sofferenze. Il tipo non era così allegro come l’altro; di più non era nuovo e le manifestazioni dell’isterismo essendo spesso