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Pagina:Rivista Minima, 1871.djvu/22

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Fu accusato di blague...

Le effervescenze spontanee del suo temperamento; quella esuberanza di vita die non poteva affievolirsi nè anche per l’abuso incessante della produzione, si manifestava in ogni suo atto...

Quella che taluni, mal conoscendolo, chiamavano blague — non era in lui che la schietta, espansiva, cordiale manifestazione di tutto sè stesso.

A Milano, nel 1860, Dumas intervenne ad un magnifico ballo nelle sale della Società del Giardino. A quel ballo assisteva Vittorio Emanuele. Una dama veneziana, vestita a lutto, si getta improvvisamente sui passi del Re, per presentargli in un simbolico mazzo di fiori, le preghiere ed i pianti della oppressa sua provincia.

A quella scena, Dumas non potè trattenere le lacrime...