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RIVISTA

delle

TRADIZIONI POPOLARI ITALIANE


Anno I. 1° Giugno 1894. Fascicolo VII.


LEGGENDE LEGGENDE DI SANT’AGATA. Il torrente di Sant’Agata scorre dalle pendici dell’Aspromonte per un largo alveo, quasi asciutto nella estate e biancheggiante di ghiaia e di macigni, e viene a gettarsi in mare poco lungi da Reggio di Calabria, segnandone il confine meridionale del territorio. Dalla foce, risalendo il torrente per due ore circa, si giunge a pie’ di un colle su cui sorgeva la piccola ed antica cittá di Sant’Agata, interamente distratta dal terremoto del 1783. Posta in luogo forte per natura, circondata di muraglioni e difesa da un castello, di cui rimangono tuttora le vestigia, questa cittá ebbe in altri tempi le sue vicende ricordevoli, che lo studioso può ricercare nei lavori storici del Bolani, del Capri, dell’erudito ed infaticabile monsignor De Lorenzo, e nella sua rovina diede nascimento ai due borghi di Gallina e Cataforío. Parecchi anni or sono, in compagnia di mio padre, visitai quelle contrade, tanto ricche di campestri bellezze quanto di memorie storiche e di leggende. Per una stradella sabbiosa ed erta si perviene alla breve spianata che giace sul colle, ed allora si vedono qua e lá ruderi coperti di rovi e d’edera, muri dritti ancora come scheletri, macerie su cui verdeggia il cappero dai grandi fiori delicatamente rosei. L’impressione è triste: dove era una cittá esultante di vita, oggi è un cimitero. Salii su gli spaldi sgretolati del vecchio castello: di fronte la vista oltrepassa l’altipiano su cui siede Gallina, e spazia per un bel tratto di mare e per le opposte montagne siciliane; a destra burroni e precipizi; a sinistra il torrente bianco e pieno di riverberi j a tergo gli ultimi contrafforti dell Appennino, vestiti di olivi e fichi d’india. 3a Jtlr. Trad. pop.. voL 1. Digitized by LjOOQle