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il carattere delle leggi economiche 115

propri membri disoccupati, hanno impedito che la mortalità crescesse ad ogni crisi economica, come avveniva nella prima metà del secolo XIX, allorchè una crisi si rispecchiava sulle cifre della mortalità stessa in modo più disastroso di un’epidemia.

E appunto perchè non sappiamo tutti i mutamenti che possono avvenire nelle infinite condizioni che influiscono sull’evoluzione dell’economia sociale, molto spesso succede che falliscano le previsioni basate su leggi economiche. Così Senior s’ingannò quando prevedeva che la riduzione della giornata di lavoro avrebbe condotto l’industria inglese alla rovina, perchè non s’immaginava neanche che il lavoro sarebbe diventato più efficace con una giornata meno lunga; e s’ingannò pure il Marx quando prevedeva che le condizioni degli operai si sarebbero sempre più peggiorate e avrebbero provocato una catastrofe nell’economia capitalistica, perchè non pensò che gli operai, organizzandosi e associandosi, avrebbero ottenuto un miglioramento più immediato delle loro condizioni. Ma da ciò sarebbe assurdo il concludere che sieno impossibili le previsioni nel campo economico, giacchè in esso esistono ormai tante leggi così sicure e così ben accertate, da permetterci di dire in precedenza che cosa avverrà in date circostanze. Così si potrà prevedere senza fallo che ogni qual volta s’introdurrà il corso forzoso in un paese i metalli preziosi emigreranno; che il rialzo del saggio di sconto sarà sempre un mezzo efficace per rimediare ad una crisi monetaria, ma che non potrà servire a far affluire l’oro dall’estero in una crisi di credito; che quando diminuirà il traffico i mezzi di trasporto meno progrediti o meno perfetti verranno necessariamente ad essere preferiti; che un aumento di salari, ottenuto con la violenza in un’industria, in cui i profitti sono ridotti al minimo, non potrà esser duraturo.

Una previsione, che concerne il nostro paese e che può farsi fin d’ora, basandosi su leggi economiche, è che le ordinazioni eccessive di materiale ferroviario, a cui il nostro governo ha dovuto ricorrere in questi mesi, per non avervi pensato prima, condurranno fatalmente tra qualche anno ad una crisi industriale di una certa gravità. Infatti le parecchie centinaia di milioni, che si spendono ora per accrescere gli impianti di linee e di stazioni e per aumentare la dotazione di macchine, di vagoni e di carri, daranno un’espansione