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analisi critiche e rassegne 171



Ma è avvio che, se l’integrazione del meccanismo animale è dovuta a coordinazione da azione riflessa, le azioni riflesse debbono esse medesime essere fra loro coordinate: la coordinazione da azione riflessa implica coordinazione di azioni riflesse.

Questa è il secondo grado di coordinazione. L’espressione della normale azione riflessa dell’organismo è una regolare coesistenza e sequenza di reazioni, come può agevolmente constatarsi osservando i movimenti che si fanno per mezzo della muscolatura scheletrica. La coordinazione implica: a) regolare esecuzione simultanea d’un certo numero di riflessi semplici, cioè un modello, una «complicazione» di riflessi; b) regolare esecuzione successiva d’un certo numero di azioni riflesse, vale a dire cominciamento d’un riflesso o d’un gruppo di riflessi semplici al cessare del gruppo precedente, in altre parole sostituzione successiva d’un modello o d’una figura o costellazione di riflessi o di gruppi di riflessi a un altro modello o figura che cessa d’agire. Ed è chiaro che, affinchè la successione avvenga ordinatamente niun componente della prima costellazione può rimanere attivo, se non sia destinato ad armonizzare con la nuova costellazione che entra in azione. Quando dunque ha luogo cambiamento d’un riflesso in un altro, è un cambiamento che si propaga a distanza sopra una serie coordinata di archi riflessi.

Questa composizione di riflessi fatta con ordine, simultaneamente e successivamente, costituisce la coordinazione, e la mancanza di essa costituisce l’incoordinazione.

L’Autore quindi passa all’analisi particolareggiata e profonda d’un numero assai grande di casi riguardanti il primo e il secondo grado di coordinazione, simultanea e successiva; ossia all’esposizione dei resultamenti ottenuti in molti anni di ricerche assidue, fatte con tecnica magistrale, principalmente sul cane (e anche sul gatto e sulla scimmia) spinale, cioè sopra animali nei quali i centri nervosi superiori (encefalo) erano stati separati dal midollo spinale, mediante taglio completo di questo a livello della porzione distale del midollo cervicale; vale a dire sopra animali, nei quali il midollo spinale, sottratto alle azioni inibitrici dei centri encefalici, presenta azioni riflesse grandemente accentuate.

Seguire l’Autore nell’esposizione particolare dei fatti, per un volume di 393 pagine, riccamente illustrato, e nel quale la materia è condensata in una forma breve, incisiva, conclusiva, è assolutamente impossibile. Solo per destare in chi legge queste righe il desiderio di consultare il libro, dirò ch’egli successivamente vi tratta del periodo di latenza dei riflessi, dei fenomeni di addizione nei centri, della irreversibilità di conduzione nei medesimi, del ritmo di risposta, del periodo refrattario, della corrispondenza fra intensità degli stimoli e intensità delle azioni riflesse, della