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Pagina:Rivista di Scienza - Vol. I.djvu/203

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COS’È LA TERRA?


Un po’ di storia.

Assodata, nella seconda metà del secolo 17°, col trionfo definitivo della teoria Copernicana, cui Newton aveva dato il fondamento meccanico, la posizione della Terra nel sistema del mondo, s’impose naturalmente alla vivace curiosità filosofica dell’epoca il problema: Cos’è la Terra? La così detta Teoria della Terra domina infatti tutto il secolo 18°, e ad essa convergono gli sforzi di fisici, di naturalisti, di filosofi e pur troppo anche di teologi. Il problema infatti non era accessibile, come quello della posizione, a una metodica osservazione esteriore, nè schematizzabile, come quello, in una rappresentazione puramente meccanica, e poteva essere accostato da tutte le vie del pensiero scientifico e della fantasia induttiva; esso inoltre rappresentava un nuovo attacco alla tradizione, che i più avevano consolidato in fede. Si comprende come, più che di una discussione, scientifica, il problema diventasse così il campo di una lotta, in cui, in mancanza di fatti, si ricorreva alle armi della logica, alle geniali ipotesi, alla critica biblica e al principio d’autorità.

La questione si apri colla dimostrazione data da Stenone che i fossili erano veramente avanzi o impronte di animali vissuti in epoche anteriori; i fossili marini in particolare sarebbero stati un testimonio parlante del diluvio biblico. Si cominciò col tentare delle rappresentazioni di questo cataclisma diluviale, fondandosi specialmente sulla interpretazione dei libri sacri; e poiché, per spiegare ciò che il cataclisma aveva fatto della Terra, era necessario sapere come fosse la Terra prima del diluvio, le scienze fisiche e la scienza sacra si allearono nell’architettare teorie sulla genesi delle rocce,

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