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196 | rivista di scienza |
del suo movimento. Ora la meccanica dei corpi rigidi dimostra che in un corpo rigido rotante, colla massa, la forma e la velocità di rotazione della Terra, questa oscillazione in un cerchio attorno al polo si compirebbe in un periodo di 305 giorni; invece le misure delle variazioni di latitudine, che da parecchi anni si continuano sistematicamente e contemporaneamente in varie stazioni, avrebbero confermato la conclusione, che l’astronomo americano Chandler aveva già dedotto da anteriori misure di latitudine, che esiste effettivamente un moto periodico dei poli geografici attorno ai poli astronomici, ma che l’escursione di questa oscillazione è assai piccola, di pochi metri, e che il periodo, invece che di 305, è di 428 giorni circa. Newcomb dimostrò che questo allungamento del periodo si spiega quando si ammetta nella Terra una deformazione elastica, per la quale il rigonfiamento equatoriale dovuto alla forza centrifuga tende in ogni istante a disporsi normalmente all’asse istantaneo di rotazione. La Terra nel suo complesso non si comporterebbe quindi come un corpo assolutamente rigido, ma come un corpo quasi rigido e precisamente di una rigidità superiore a quella dell’acciaio. È notevole il fatto che a una conclusione conforme fu condotto Lord Kelvin col suo argomento delle maree. Così sorse e si affermò la teoria, che dirò astronomica, della rigidità della Terra.
Un altro elemento su cui si può fondare un’induzione intorno alla costituzione interna della Terra, è la sua forma. Dopo alcune incertezze, dovute a rapide illazioni da troppo scarse misure geodetiche, fin dal secolo 18°, si era assodato che la Terra ha approssimativamente la forma, già intuita da Newton, di una sfera leggermente schiacciata ai poli, ossia di un ellissoide di rivoluzione. Ora questa è una delle forme d’equilibrio di una massa liquida non soggetta ad alcuna forza esterna e dotata di un lento movimento di rotazione attorno al proprio asse. La Terra ha assunto quindi una forma d’equilibrio corrispondente a uno stato di fluidità, ed è naturale ammettere che almeno in un periodo anteriore della sua evoluzione essa abbia attraversato questo stato. Ma cogli ulteriori progressi della Geodesia si è fatto un passo più in là.
Definendo la superficie terrestre, Geoide, come quella superficie che in ogni punto è normale alla direzione della