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46 rivista di scienza

cogli attuali centomila si è quasi altrettanto lontani dalla fine come coi primi diecimila) e si può disporli in un ben ordinato sistema. Alle suaccennate si è aggiunta una sola nuova concezione che pure era già contenuta in germe nella ipotesi di Kekulé, che cioè l’atomo di carbonio tetravalente non debba essere rappresentato da una figura piana, ma che le sue quattro valenze siano distribuite uniformemente nello spazio.

Questo concetto venne svolto contemporaneamente ed indipendentemente da Le Bel e da van ’t Hoff e ne risultò la dottrina dell’atomo di carbonio tetraedrico, la così detta stereochimica, la quale ha dato il modo di vincere le difficoltà che offrivano gli isomeri di uguale costituzione.

Io non voglio qui esaminare ulteriormente se questa concezione che forma oggi il fondamento di tutto il sistema della chimica organica e che ha promosso come forse nessuna altra lo sviluppo della scienza, debba essere considerata come durevole o come una forma di transizione. La storia della chimica organica sembra parlare assai in favore di quest’ultima possibilità. Le teorie che io ho ora tentato di riassumere in poche parole rappresentano il lavoro di una lenta trasformazione che ha durato più di mezzo secolo. La vecchia teoria dei radicali si trasformò per opera di Gerhardt nella così detta teoria dei tipi e da questa si formarono alla lor volta le teorie della valenza e della struttura. A mano a mano che i fatti sperimentali aumentavano e non potevano più essere compresi nella armatura scientifica esistente, quest’ultima veniva successivamente trasformata ed allargata. Attualmente l’edificio costruito con massi tetraedrici può contenere comodamente tutto il materiale sperimentale esistente e può secondo le occorrenze essere allargato collo stesso materiale e nello stesso stile. L’avvenire insegnerà se debba un giorno esser necessaria una ricostruzione su altra base; le piccole screpolature che già si possono avvertire qua e là non mi sembrano per ora ancora minacciose per la stabilità dell’edificio.

Non è già la stabilità dell’edificio (per conservare la stessa immagine) che lascia a desiderare, ma bensì la disposizione e l’adattamento interno che è ancora assai arretrato in confronto di quello dell’edificio della chimica fisica; nella chimica organica predomina ancora in modo quasi assoluto l’empirismo. Come ho già accennato i grandi vantaggi della teoria della valenza risiedono particolarmente nella