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processo contemporaneamente riducente e condensante gli acidi stearico ed oleico provengano dagli esosi:

3C6H12O6 C18H36O2 C18H34O2.
esosi
ac. stearico
ac. oleico

Dall’acido oleico inoltre per opera di agenti energici può formarsi l’acido palmitico:


C18H34O2 C16H32O2;


come fu accennato prima anche la luce può generare scissioni e p. es. dall’acido levulinico si può passare al propionico:


C5H8O3 C3H6O2.

Già da quest’ultimo esempio così semplice si può vedere come sia difficile strappare alla natura i segreti dei suoi processi sintetici; le osservazioni sicure fanno ancora difetto ed i varii processi non si possono apprezzare che secondo verosimiglianza.

Anche peggio stanno da molti punti di vista le nostre cognizioni riguardo alle sostanze zuccherine complesse, ai cosidetti idrati di carbonio, come principalmente amido e cellulosio. Gli zuccheri semplici sono stati studiati esaurientemente da Emilio Fischer in una serie di lavori che rimarranno in ogni tempo memorabili, e le vie che egli ha seguito nelle sue sintesi non dovrebbero differire molto dai processi naturali che avvengono nelle piante. Io li ho già accennati brevemente: dalla formaldeide attraverso ai triosi si arriva agli esosi. Ultimamente però Posternak avrebbe fatto l’osservazione assai importante che nelle radici, nei bulbi e nei semi di certe piante si trova un singolare etere dell’acido fosforico che per idrolisi fornisce l’inosite, un isomero del glucosio avente struttura ciclica. La cosa ha ancora bisogno di conferma ulteriore, però già fin d’ora si allaccia la questione se non esistano rapporti genetici fra inosite e glucosio, fatto a cui accenerebbero alcune precedenti osservazioni fotochimiche.

Le sostanze zuccherine complesse si formano nelle piante sicuramente dagli zuccheri semplici e questa condensazione di natura anidridica accade per opera di enzimi. La chimica