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specialmente appariscente nelle cellule embrionali, dove i granuli vitellini scompaiono man mano che l’archoplasma si accresce. Quando la parete nucleare si dissolve, la massa archoplasmatica è abbastanza grande perchè il contenuto del nucleo possa essere ricevuto all’equatore.

Le varie fasi dell’accrescimento dell’archoplasma sono bene mostrate nel Rhynchelmis, dove la parete del centrosoma originario scompare, e il suo contenuto, prima alveolare, diventa decisamente raggiato, mandando fuori delle ramificazioni radiali simili ai pseudopodi di un Eliozoo, ben addentro nel citoplasma indifferenziato. Ma questo cambiamento non si estende al di dentro verso il centro: poichè prima che le basi dei raggi possano raggiungere il centriolo, appare ad una breve distanza un nuovo involucro che limita un nuovo centrosoma, che cresce e conserva il suo carattere alveolare. Noi possiamo considerare questo accrescimento del centrosoma e dell’astrosfera esterna e dei suoi raggi come il campo di una forza semplice centrata, ben distinto dal campo mitocinetico che presenta una dualità di centri. Se questo modo di accrescimento del centrosoma si applica a tutte le cellule dei metazoi è molto incerto.

Nelle piante superiori mancano i centrosomi: le estremità del fuso convergono in un punto, o in una regione mal differenziata del citoplasma, di estensione variabile e talune volte così ampia che il fuso prende la forma di un barile o anche di un cilindro. Negli organi vegetativi l’archoplasma è dapprima visibile sotto forma di un paio di masse ovoidali a due poli opposti del nucleo, e il fuso è chiaramente visibile solo quando scompare la membrana nucleare: la massa polare della cellula figlia scompare durante lo stadio di riposo. Nelle divisioni meiotiche delle piante superiori il processo è differente. Attorno al nucleo si vedono delle differenziazioni filamentose del citoplasma, dapprima radiali, ma in seguito tangenziali; questi filamenti si riuniscono in fasci che convergono verso i due poli della cellula, e quando la parete nucleare scompare essi hanno la forma di fusi situati fianco a fianco e paralleli. I punti terminali dei fusi adiacenti allora si avvicinano l’uno all’altro lateralmente fino a che alla fine si fondono in un fuso unico munito di estremità ben appuntite. Il processo complessivo è qui di difficilissima interpretazione noi dobbiamo astenerci dal fare sia pure un tentativo di