Pagina:Rivista di Scienza - Vol. II.djvu/317

Da Wikisource.

che cos’è la coscienza? 309

Dico: necessaria e sufficiente a rievocare lo stato passato e a renderlo cosciente, perchè alcuni esempi parrebbero stare a dimostrare fuori d’ogni dubbio, che si possa avere benissimo il ricordo d’un fatto passato, pur perdurando quest’ultimo a rimanerci del tutto incosciente.

Così il Maury, nel suo classico libro sui sogni sopra citato, racconta di essersi sognato una notte d’un individuo che gli era del tutto sconosciuto anche di vista. La mattina, dopo che si fu svegliato, la fisonomia di questo sconosciuto apparsogli in sogno gli si presentava ancora alla memoria con grande nitidezza. Quale non fu la sua meraviglia nell’incontrare qualche giorno dopo per la strada, in carne e in ossa, lo sconosciuto del sogno! Dopo molto riflettere, e solo dopo che furono trascorsi alcuni altri giorni, pervenne alla spiegazione della strana coincidenza. La strada, infatti, dove aveva incontrato l’individuo, era stata da lui percorsa diverse volte parecchi mesi addietro, poi per più di un anno e fino al giorno antecedente al sogno non aveva più avuto occasione di ripassarvi; avendo ora ripreso per ragioni d’ufficio a passarvi di frequente, si accorse che gli capitava spesso d’incontrare quell’individuo, che, si vede, doveva abitare nella contrada. Per cui il Maury ritiene come molto probabile che, quando un anno prima egli passava spesso per quella strada, anche allora, senza che egli vi facesse mai attenzione, deve essergli capitato spesso dinanzi lo sconosciuto; e l’essere ripassato per la stessa strada il giorno antecedente al sogno, anche se l’incontro questa volta non sarà avvenuto, deve avergli rievocato durante il sogno, per associazione di idee, il ricordo dell’individuo.

Dunque, quando al Maury sveglio tornava alla mente l’immagine del sogno, questa immagine costituiva una vera e propria rievocazione mnemonica d’un avvenimento per lui rimasto finora incosciente, e che rimaneva anche ora tale ciò nonostante. L’immagine rievocata era riuscita ora ad attirare la sua attenzione, il suo interesse, destando in lui delle sensazioni affettive di piacere o di ripugnanza, di simpatia o di antipatia, o altre analoghe, ma nessuna di queste sensazioni affettive poteva ora servire di addentellato per rendergli «cosciente» quel dato momento, in cui egli aveva visto effettivamente la persona.

Se, invece, anche in quel dato momento, le sue preoccu-